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Stampa“La città e la mappa. La Terra e i luoghi nell’era della sfera”, sarà il tema dell’incontro con FRANCO FARINELLI che si terrà nella sala dell’ex-Refettorio della Biblioteca Comunale Sperelliana di Gubbio, venerdì 13 dicembre alle ore 18.30. Com’è che abbiamo perso con la mappa anche la bussola e che ci sentiamo così disorientati e angosciati rispetto ad un futuro incerto e instabile? La crisi che attraversiamo è solo una questione economica o ha anche a che vedere con una visione del mondo, con una logica, con i miti, con le rappresentazioni artistiche, con gli schemi mentali con cui abbiamo costruito il nostro modello di spazio? E cosa c’entra tutto questo con la geografia fisica e politica?
La fondazione dei grandi Stati moderni presupponeva un’idea di soggetto e di spazio particolare, una visione artistica basata su una concezione prospettica, una Terra estesa e distesa in una superficie come su una tavola liscia. Oggi però questa configurazione della Terra “piatta” sulla carta geografica non dà più conto della complessità e del funzionamento del mondo. L’idea di spazio continuo, omogeneo, isotropico non funziona più. Al suo posto – scrive Farinelli – “esistono i luoghi l’un l’altro irriducibili, perché dotati di qualità specifiche e distinte”. Cosa potrebbe significare allora trasformare la logica spaziale in logica dei luoghi, “irriducibile a qualsiasi omologazione”?. Luogo e spazio, qualità e quantità, singolarità e standard: come riprogettare sulla base di questi assi le nostre città, come ripensare, ricostruire e valorizzare i territori, come muoversi in questo paesaggio che non ha più un centro? Cosa cambia se torniamo a pensare la terra “rotonda”, come già gli astronomi greci facevano? Con la globalizzazione e la Rete il mondo è ridiventato una sfera, non esistono più né spazio né tempo. Occorrono altri schemi e altre logiche, c’è bisogno di reinventare altri modelli e di ripensare il tutto perché la mappa non esiste più, non è più la copia di quella Terra inventata da mitografi, umanisti, filosofi e artisti.
Interrogarci su questi temi non è pensare in astratto, ne va della stessa nostra convivenza e sopravvivenza oltre che della comprensione del mondo, sempre necessaria per agire e per prefigurare possibili margini di futuro. Ed è proprio questo il titolo scelto per la riflessione sulla contemporaneità che la Settimana del Libro nella sua XXVIII edizione ha voluto promuovere. L’appuntamento con Franco Farinelli, il sesto di questa edizione, è organizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale e la Coop Centro Italia (Sezione Soci di Gubbio) ed è nato dalla scommessa di ricercare i semi del pensiero futuro in discipline poco frequentate, trasversali come la geografia e visionarie come la fisica teorica (a tema nel prossimo appuntamento di gennaio).
Biografia ospite
FRANCO FARINELLI
E’ un geografo, ha insegnato per anni presso le università di Ginevra, Los Angeles, Berkeley e Parigi. E’ stato professore ordinario di geografia all’Università di Bologna ed è stato presidente dell’Associazione dei geografi italiani. Nelle sue numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo Geografia (2003), L’invenzione della Terra (2007), La crisi della ragione cartografica (2009), riflette sulle concezioni dello spazio geografico e sulle odierne raffigurazioni cartografiche ormai in crisi: analizza il passaggio da una concezione basata sulla mappa (proiezione) ad una incentrata sulla sfera. Tolomeo ed Euclide avevano inventato dispositivi matematici per rendere piatta, a due dimensioni, la Terra che invece di dimensioni ne ha tre. Ora quella raffigurazione non funziona più, nell’era della globalizzazione abbiamo bisogno di modelli che diano conto della complessità del nostro universo per cui la geografia diventa il punto di incontro di più sguardi (storico, economico, antropologico, politico, filosofico, letterario) sul reale.
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