In vista della “Giornata per la Vita” del 2 febbraio prossimo, il Cav dell’Alto Chiascio e l’Ufficio di pastorale familiare della Diocesi di Gubbio hanno organizzato un incontro sul tema “Figlio: ricchezza personale e sociale – Sempre meno figli: che cosa ci perdiamo?”. Sono previsti gli interventi di Assuntina Morresi, docente universitaria e presidente del Movimento per la Vita dell’Umbria, e Nadia Mosca, ostetrica e coordinatrice dei consultori dell’Alto Chiascio. Appuntamento fissato per venerdì 31 gennaio, alle ore 17,30, nell’aula magna del liceo classico “Mazzatinti”, in piazzale Leopardi a Gubbio.
Il Centro di aiuto alla vita (Cav) dell’Alto Chiascio è attivo a Gubbio da circa un anno fa e a Gualdo Tadino da fine 2019. L’obiettivo è quello di dare sostegno alla maternità e alla genitorialità, quando ci siano problemi e difficoltà. Il tutto grazie a progetti di aiuto personalizzati, immediati e concreti, e grazie all’attività di circa 20 volontari. Dal febbraio 2019 è aperto uno “sportello di ascolto” al Centro salute di Gubbio e dal dicembre scorso anche presso il Centro salute di Gualdo Tadino.
La Legge 194 del 1978, infatti, prevede un colloquio preventivo e di riflessione con la donna che vorrebbe interrompere la gravidanza, a tutela della gravidanza stessa e per verificare i “seri e gravi motivi per la salute fisica e psichica della donna”, previsti come condizione dalla normativa, e tale colloquio può essere svolto da associazioni di volontariato. In particolare, l’art. 5 chiede di mettere in campo aiuti ordinari e straordinari perché la donna rinunci a interrompere la gravidanza.
Al Centro di aiuto alla vita si possono rivolgere donne e coppie che sono in dubbio se accettare e sostenere una gravidanza inattesa o indesiderata. Le incertezze possono essere collegate a disagi sociali ed economici, ma anche a problemi di salute.
Alla donna o alla coppia che accetta l’accompagnamento da parte del Cav, viene proposto un progetto di aiuto pensato “su misura” per favorire una gravidanza serena e per raggiungere l’autonomia del nucleo familiare. La mamma o la coppia possono essere seguiti e assistiti fino al primo anno del bambino. Se necessario, anche con un sussidio economico e, in casi particolari, un’accoglienza temporanea in case o strutture del territorio.
Ogni progetto di aiuto è strutturato su diversi piani di intervento, tra loro integrati: psicosociale (colloqui con psicologi, educatori e pedagogisti) e assistenziale (erogazione di sussidi mensili, di beni di prima necessità per bambini, come pannolini, capi di vestiario, attrezzature, e per i loro genitori come la “borsa della spesa” con cadenza quindicinale).
Ogni informazione può essere richiesta allo “sportello di ascolto” del Centro salute di Gubbio, in largo San Francesco (secondo piano di fronte al consultorio), ogni secondo e quarto mercoledì del mese, dalle ore 15 alle 17; oppure andare nella sede del Cav di Gubbio, presso il complesso di “San Filippo” (ingresso da Via Ubaldini, al secondo piano), il terzo venerdì del mese, dalle 17 alle 19. A Gualdo Tadino, invece, lo “sportello di ascolto” si trova al Centro salute in zona Giardini, aperto il secondo e quarto giovedì di ogni mese, dalle ore 15 alle 17. Per ulteriori informazioni e chiarimenti si possono contattare i numeri di telefono 3282337801 e 3485269475, oppure scrivere alla mail cavgubbio@libero.it.
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