GUBBIO (23 aprile 2020) – In questi giorni, lo storico dell’arte Francesco Federico Mancini è intervenuto sulle colonne di un quotidiano regionale umbro a proposito della possibile attribuzione del Gonfalone di Gubbio a Raffaello, riproposta nel documentario “Raffaello, il genio sensibile”, curato dallo storico dell’arte Luca Tomio e trasmesso dalla Rai.
La Diocesi di Gubbio, proprietaria del dipinto, senza voler entrare nel dibattito o alimentare alcuna polemica, intende precisare che:
– lo studioso americano James Beck, scomparso nel 2007, non ha mai esaminato l’opera e nel 2004 il dipinto non era stato ancora sottoposto ad alcun tipo di pulizia o di rimozione delle sovradipinture;
– il Gonfalone processionale non è mai stato visionato e analizzato dal prof. Mancini;
– la Diocesi di Gubbio ha avuto sempre attenzione e considerazione per il lavoro fatto sia dai restauratori intervenuti sull’opera, sia dagli studiosi che “direttamente” hanno valutato il dipinto;
– è ben accetto ogni contributo di chi, con argomentazioni basate su studi diretti e solo nell’interesse della scienza e della verità, vorrà dare il suo apporto;
– non si comprendono le accuse di “avventatezza” rivolte agli studiosi e storici dell’arte Giordana Benazzi e Luca Tomio, curatore del documentario su Raffaello trasmesso dalla Rai.
Proprio per garantire la migliore analisi del Gonfalone e il più ampio dibattito possibile sull’opera d’arte, la Diocesi eugubina si appresta a organizzare l’esposizione pubblica e un convegno di studi dedicato al dipinto, nella speranza che si possa aprire un dibattito serio e approfondito sulla sua attribuzione. Compatibilmente con i provvedimenti governativi sull’emergenza sanitaria in corso, gli eventi potrebbero avere luogo già nei prossimi mesi.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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