Nell’anno delle celebrazioni raffaellesche, Gubbio non si è fatta attendere, con due importanti eventi ispirati e dedicati al grande maestro urbinate collocati inoltre nella stessa suggestiva cornice, quella delle Logge dei Tiratori di Piazza Quaranta Martiri.
Così nasce l’idea di una convezione tra le due mostre “Un Giovane Raffaello a Bottega” e “Raffaello e la nuova maiolica”, la prima collocata presso la Chiesa dei Laici e l’altra presso le sale espositive delle Logge, organizzate rispettivamente dalla Diocesi di Gubbio in collaborazione all’Associazione Culturale La Medusa e dalla Fondazione CariPerugia Arte. La convenzione, nata per creare un circuito virtuoso attraverso le due esperienze espositive e per agevolare il visitatore al percorso, prevede l’applicazione della formula 2×1: chi visita dunque una delle due mostre, nell’altra sede avrà diritto, acquistando un solo biglietto, all’ingresso gratuito per una seconda persona. Una formulazione smart e dinamica che incentiva la visita e regala un percorso ricco e diversificato, un’esperienza dunque più completa ed interessante. “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica”,curata da due fra i massimi esperti della materia a livello internazionale, Giulio Busti e Franco Cocchi, con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli, documenta attraverso le opere, altri materiali e supporti multimediali le caratteristiche e il rapido passaggio dalla produzione a lustro a quella istoriata, con particolare riferimento alla riproduzione dalle incisioni e stampe delle opere di Raffaelo e altri pittori dell’epoca, nonché l’evoluzione del gusto nel collezionismo e alle riproduzioni di marca storicista tra Otto e Novecento. Alla Chiesa di Santa Maria dei Laici, meglio nota come Chiesa dei Bianchi, “Un Giovane Raffaello a Bottega-Evidenze nel Gonfalone del Corpus Domini”,ha l’intento di approfondire indizi nel Gonfalone che portino verso l’attribuzione al giovane maestro urbinate del Rinascimento. Il Gonfalone del Corpus Domini, scoperto circa vent’anni fa nella Chiesa di Santa Maria al Corso è oggetto – da oltre tre lustri – di un vivace dibattito tra esperti dell’opera di Raffaello, riguardo all’attribuzione all’artista dell’opera devozionale, dibattito che è tornato a riaccendersi nell’anno che celebra quinto centenario della morte del pittore. L’opera è una interessante composizione bifacciale su tela, con altezza di 208 centimetri e larghezza di 179, raffigurante il Cristo Risorto con la croce, con uno schienale retto da tre angeli, con i santi Ubaldo e Francesco inginocchiati per la venerazione del Salvatore. Sant’Ubaldo sta raccogliendo in un calice d’oro il sangue che esce dalla ferita del costato di Gesù. Le due facce del gonfalone hanno lo stesso soggetto, ma differenze rilevanti di carattere artistico e cromatico. Interessante la presenza di un monogramma che ad un esame accurato del paleografo Massimiliano Bassetti interpretava le lettere come il monogramma Raphael Urbinas, dunque una vera e propria firma del maestro. Le due mostre, seppur diverse per percorso scientifico ed intenti comunicativi, trovano nella figura del Sanzio la chiave di accesso ideale per i visitatori, per poter percorrere un viaggio storico ed artistico attraverso il Rinascimento conoscendolo tramite le più diversificate forme d’arte. L’agevolazione 2×1 sarà sempre attiva nei giorni ed orari di apertura delle due mostre, alle biglietterie verranno fornite tutte le informazioni in merito.
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Ultimo aggiornamento
11/02/2022
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