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27/11/2020
Un invito a sostenere i mestieri più antichi, le arti e le botteghe artigiane di Gubbio e a vivere il territorio in maniera responsabile sostenendo l’economia più prossima, quella fatta di persone, sacrifici e passioni. A Gubbio nasce il progetto “Dieci maestri”.

 

Gubbio (PG) – Un piccolo manifesto firmato da oltre 50 ambasciatori del territorio, che si fanno portavoce delle bellezze della città medievale e delle terre eugubine, da vivere con coscienza e consapevolezza anche dopo l’emergenza, attraverso un messaggio corale e un invito a generare valore attraverso la co-creazione di prodotti e servizi per il territorio. Botteghe artigiane, commercianti, gallerie d’arte e ristoratori, insieme agli operatori del mondo dell’ospitalità, agli agricoltori e alle associazioni riscoprono così il valore del tempo dedicato per promuovere il territorio, la sua storia, la sua arte e i suoi talenti. Sarà un Cuore Verde a identificarle, in modo da essere facilmente riconoscibili da chi vorrà sostenerle e visitare la città.

 

Lo scorso agosto è stato avviato un primo esperimento di progettazione condivisa e di ”passaparola’’  lungo l’anello di passeggio urbano nel nucleo medievale di Gubbio, dove artigiani e artisti hanno aperto le porte delle loro botteghe offrendo uno speciale tempo dedicato per mostrare il loro saper fare e diffondere il progetto. Sono così diventati info point ”diffusi” tra loro connessi, dove reperire informazioni sulla città e la sua vivibilità in modo caldo e informale, proprio come accadeva una volta. L’iniziativa, all’interno della rassegna ‘Dieci maestri’ (pagina facebook: www.facebook.com/diecimaestri) ha incontrato un alto gradimento tra i visitatori e ha attivato nuove relazioni di prossimità tra gli operatori economici del territorio, che oggi si uniscono per immaginare nuovi modi per essere presenti e tra loro solidali.

In questo momento scegliere le botteghe, gli artigiani, i negozi di vicinato è riconoscere il  valore che rappresentano nel costituire l‘identità dei nostri luoghi – dice Patrizia Ramacci, artigiana gessista titolare di una storica bottega nel centro medievale della città -. Quando racconto la mia Gubbio insieme alla  sua bellezza maestosa, parlo anche delle mani sapienti che l’hanno costruita, delle relazioni che si sono generate: non solo ancora possiamo incontrare botteghe aperte, ma altre continuano ad aprire. L’invito è a sentirsi custodi e sostenitori di questo patrimonio, come se ciascuno di noi fosse un piccolo socio.

L’iniziativa è libera e aperta. “Sarà possibile anche regalare una cena, un corso di formazione, un cesto di prodotti del territorio o un pernottamento, per un pensiero speciale o un regalo collettivo -spiega Marina Rizzi, ideatrice dell’iniziativa -. Per Natale stiamo lavorando a una formula molto semplice: parte del ricavato delle vendite sarà devoluto al progetto dell’Aratorio Familiare, promotore dal 2014 di un modo di vivere l’agricoltura come occasione di socialità e solidarietà.”‘ 

Con questo auspicio gli ambasciatori del saper fare, ovvero i firmatari del manifesto, si aspettano non solo un Natale solidale per Gubbio, ma l’inizio di una nuova stagione che coinvolga tutti gli operatori del territorio nel sostentamento della microeconomia locale attraverso un passaparola informato e appassionato, mentre continuano a progettare insieme iniziative per il 2021. 

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21/12/2021