Lettera aperta a Colacem
Preg.ma Colacem,
vi ringrazio per la vostra lettera: l’importanza e il valore delle aziende eugubine del cemento per la nostra realtà non sono certamente in discussione. Nella mia formazione politico-culturale il lavoro e l’impresa, sia pure in presenza di profonde trasformazioni della geografia socio-economica, rimangono senz’altro decisivi unitamente al profondo rispetto che nutro per le persone che lavorano e per le realtà produttive che favoriscono opportunità generando lavoro e innovazione in vista del bene comune.
Leggo con piacere i riferimenti al quadro europeo: da mesi, anzi da anni, l’Europa in tema di green economy sta guardando molto avanti, tesa a superare tutti i problemi legati alle emissioni. Anche nell’ambito degli investimenti che si stanno profilando per i prossimi decenni si parla di crescita sostenibile, economia circolare, green deal, concetti che ci stanno molto a cuore.
Al centro del nostro impegno, oggi, ci sono prima di tutto la chiarezza dei numeri, dei dati, degli studi specialistici di settore. Per questo abbiamo insediato come Consiglio Comunale una commissione speciale per l’ambiente che sta recependo tutto ciò che le agenzie pubbliche mettono a disposizione, a partire da Arpa e dal Dipartimento di Prevenzione per la parte sanitaria. Abbiamo inoltre attivato un rapporto di consulenza con La Sapienza e con il CNR per uno studio sulla qualità dell’aria, non certo in contrasto con il lavoro delle agenzie ma in supporto e in arricchimento dello stesso. Ad ispirarci sono il principio di precauzione e un concetto di cittadinanza attiva che vogliamo favorire attraverso un percorso democratico trasparente e condiviso.
Il tema del dialogo e del coinvolgimento di tutti gli attori in campo è quello per noi centrale: per questo stiamo costruendo un grande progetto in materia di sostenibilità e circolarità, l’Ecodistretto, che sarebbe un grave errore considerare come uno strumento “contro”. Nella nostra idea di Ecodistretto ci sono infatti la partecipazione dei cittadini e delle associazioni, i dati scientifici e i monitoraggi costanti, ci sono percorsi formativi, c’è il mondo accademico al lavoro per costruire un pensatoio su questi temi, ma ci sono anche strumenti di crescita e sviluppo per il mondo imprenditoriale, perchè nell’economia circolare e nella sostenibilità siamo convinti fortemente ci sia anche possibilità di impresa. Pensiamo poi alla valorizzazione del territorio con le sue eccellenze paesaggistiche e di prodotto, con un turismo sostenibile fatto di esperienze emozionali, di arte e di cultura, di artigianato di qualità, di cammini, di sentieri, di bike. Riteniamo per questo l’Ecodistretto una preziosa occasione di incontro che nessuno dovrebbe permettersi di perdere: mancarla sarebbe giocare al ribasso.
Il mio compito è quello di occuparmi in prima linea anzitutto della salute dei miei cittadini, ma è anche quello di costruire una visione della città per i prossimi anni. Alla luce di questo è per noi impensabile e inaccettabile che i cementifici possano servire a chiudere il ciclo dei rifiuti, sia per le preoccupazioni legate al tema dell’ambiente, sia per un’idea di Gubbio che immaginiamo debba poggiare su pilastri completamente diversi, sapendo bene che il triangolo ambiente, cultura e turismo non esaurisce l’orizzonte delle opportunità di sviluppo, ma non può essere nemmeno inficiato da attività che ne tarpino fortemente le ali.
Collaborazione, dialogo, rispetto e confronto aperto ci stanno profondamente a cuore: sono temi che percorreremo e sosterremo sempre nella ferma volontà di costruire una città su misura di cittadino, inclusiva e capace di guardare al futuro.
Cordiali saluti,
Filippo Stirati, sindaco di Gubbio
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