GUBBIO (25/09/2021) – Una fitta rete di iniziative per celebrare i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, unendo due città che hanno una storia comune e il comune desiderio di rilanciare e celebrare i valori del Rinascimento, puntando su un uomo universale come Federico. Questa mattina, nell’ambito del Festival del Medioevo di Gubbio, è stata presentato il programma delle celebrazioni per i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Alla conferenza stampa c’erano il sindaco di Gubbio Filippo Stirati, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, il prosindaco di Urbino Vittorio Sgarbi, Franco Cardini, presidente del Comitato per le celebrazioni e Tommaso di Carpegna Falconeri, segretario del Comitato. Presente anche l’onorevole Walter Verini, in rappresentanza, insieme allo stesso Sgarbi, dei deputati autori della proposta di legge per l’istituzione del Comitato nazionale per la celebrazione del sesto centenario della nascita di Federico. Tale proposta, come sottolineato dallo stesso Verini, è stata sottoscritta in modo del tutto trasversale rispetto alle appartenenze politiche: i firmatari sono infatti Vittorio Sgarbi, Alessia Morani, Riccardo Marchetti, Lucia Annibali, Filippo Gallinella, Simone Baldelli, Mirella Emiliozzi, Luca Paolini, Catia Polidori, Emanuele Prisco, lo stesso Verini e Rachele Silvestri.
Vittorio Sgarbi ha chiuso la conferenza stampa ringraziando i sindaci di Gubbio e Urbino e sottolineando come “in Italia esistano grandi tesori in piccoli borghi, con mostre e iniziative importanti, come questa, che nulla di meno hanno di mostre allestite in grandi città. L’importante dialogo tra questi due sindaci – ha spiegato – e tra due città che hanno in comune una grande storia che si chiama Rinascimento e un grande personaggio che si chiama Federico da Montefeltro, ha generato un grande progetto del quale si è occupata anche la politica, capace, con Federico, di andare oltre ogni ideologia. Auspico che Gubbio e Urbino diventino luoghi nei quali si possano discutere temi come il rapporto tra potere e cultura, tra cultura e azione. Federico diceva di avere Gubbio nel cuore, “perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”: da qui oggi partiamo per rilanciare la figura di un uomo che segnò profondamente le sorti dell’arte, della cultura e della politica del Rinascimento italiano”.
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