Allegretto, inaugurata a Fabriano la mostra “gemella” a quella del Nelli

15/10/2021

Taglio del nastro ieri pomeriggio per “Oro e Colore nel cuore dell’Appennino – Allegretto Nuzi e il ‘300 a Fabriano”

Il sindaco Stirati: “Un’iniziativa che contribuisce a rafforzare la nostra identità culturale e le strategie comuni di promozione”

GUBBIO (15/10/2021) – Taglio del nastro ieri per la mostra “Oro e Colore nel cuore dell’Appennino – Allegretto Nuzi e il ‘300 a Fabriano”, un viaggio nell’Appennino tra Marche e Umbria che collega Fabriano e Gubbio, dove la mostra su Ottaviano Nelli, inaugurata nelle scorse settimane, resterà aperta – così come l’omologa fabrianese – fino a gennaio 2022. Cura il progetto un gran conoscitore dell’arte di queste terre, il professor Andrea De Marchi, coadiuvato da Matteo Mazzalupi nella sezione fabrianese e da Maria Rita Silvestrelli in quella eugubina. Ieri, al taglio del nastro della mostra a Fabriano, c’erano anche il sindaco di Gubbio Filippo Stirati e l’assessore alla Cultura Giovanna Uccellani. Di “progetto importante, che ci ricorda ancora una volta come l’Appennino non debba rappresentare tanto una barriera quanto piuttosto un ponte” ha parlato Stirati, sottolineando come “il rapporto con Fabriano e con le Marche si stia sempre più consolidando. Queste due grandi mostre sono la tappa di un cammino da proseguire e implementare, dal punto di vista culturale, certamente, ma anche turistico ed economico”.

Le grandi mostre su Allegretto e Ottaviano sono il segno tangibile non solo della vicinanza e del gemellaggio tra le due città ma anche della collaborazione con importanti centri museali e culturali. Molti anche i prestiti dall’estero, in special modo dal Musée du Petit Palais di Avignone, dal quale arrivano pezzi come una Madonna in maestà “di grandioso impianto quasi neoduecentesco” di Allegretto, un “San Girolamo nel deserto” e un raro altarolo del Nelli. Il doppio appuntamento propone polittici, affreschi staccati, pale d’altare, dittici devozionali, ricomponendo temporaneamente lavori smembrati e indicando itinerari nelle due città, alla scoperta dell’arte del ‘300 e del ‘400.   “Un’iniziativa – ha chiuso ieri Stirati – che contribuisce a rafforzare la nostra identità culturale e, di conseguenza, le strategie di promozione che possono renderci più che mai competitivi all’interno dei grandi circuiti del turismo e della cultura”.

 

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Ultimo aggiornamento
21/12/2021