L’assessore Alessia Tasso e il consigliere comunale Valerio Piergentili saranno domani venerdì 15 dicembre e sabato 16 dicembre a Nola per partecipare, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, al workshop ‘Patrimonio delle comunità, Patrimonio dell’Umanità. Dalla Convenzione UNESCO del 2003 alla Convenzione di Faro’. La città napoletana di Nola con la sua ‘Festa dei Gigli’ fa parte delle ‘macchine a spalla’ entrate dal 2013 nel patrimonio dei ‘Beni Immateriali’ dell’Unesco, con la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi e la Faradda di li Candareri di Sassari; la ‘Festa dei Ceri’ di Gubbio, pur facendo parte ancora della ‘rete’ italiana, è stata esclusa avendo scelto una strada alternativa per candidarsi, che però non aveva dato buon esito. Il sindaco Filippo Mario Stirati si è impegnato fortemente proprio per recuperare questo scollamento e molti passi sono stati fatti in direzione di un rientro della ‘Festa dei Ceri’. A Nola si farà il punto della situazione del patrimonio culturale immateriale, che è un patrimonio ‘vivente’, in continua evoluzione e trasformazione, garantendo il mantenimento della diversità e della creatività umana. La Convenzione del 2003 aveva definito il Patrimonio Culturale Immateriale, come espressione di rappresentazioni e pratiche, associate a strumenti, oggetti e manufatti che compongono la trama degli universi materiali e immateriali, di generazione in generazione, costantemente ricreata dalle comunità e dai gruppi in relazione all’ interazione con l’ambiente circostante e la storia locale, nazionale e sovranazionale. I luoghi dove questo avviene sono le comunità, i paesi, le piazze, gli spazi culturali collegati al calendario sociale e religioso. La Convenzione di Faro prende il nome dalla città portoghese, dove il 27 ottobre 2005 si è tenuto l’incontro di apertura alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa e all’adesione dell’Unione europea e degli Stati non membri, ed è entrata in vigore il 1° giugno 2011, ultima nata fra le Convenzioni culturali internazionali. Stabilisce che la conoscenza e l’uso delle eredità culturale rientrano fra i diritti dell’individuo a prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità e a godere delle arti sancito nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (Parigi 1948) e garantito dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (Parigi 1966). La Convenzione coinvolge ancora di più le popolazioni in un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori dell’eredità culturale, invitando gli Stati a promuovere un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini privati e associazioni.
Allegati
Ulteriori informazioni
Ultimo aggiornamento
21/12/2021
Condividi