Il sindaco interviene a proposito della “rimozione” della città dalle celebrazioni per gli ottocento anni dalla morte del Santo
GUBBIO (24/05/2023) – Il sindaco Filippo Mario Stirati interviene a proposito dell’esclusione della città di Gubbio dalle celebrazioni per gli ottocento anni dalla morte di San Francesco d’Assisi indette dal Comitato di coordinamento presieduto dal prof. Davide Rondoni e composto da membri indicati dal Governo, dalle istituzioni e dalla Società internazionale di studi francescani.
“Una scelta – spiega Stirati – che mi indigna fortemente, anche se purtroppo non mi sorprende. Nel Comitato di coordinamento ci sono rappresentanti della Regione, del Comune e della Diocesi di Assisi e del reatino, ma il ruolo della città di Gubbio nella vicenda spirituale e umana di San Francesco viene completamente ignorato. Si tratta di un “oblio” che, ahimè, arriva da lontano: non è stato mai facile negli anni affermare il ruolo di Gubbio dentro alla parabola francescana. Ricordo ad esempio il Seminario internazionale “Terra Mater”, che produsse uno straordinario testo di etica ambientale nell’ambito delle celebrazioni francescane del 1982, che ci fu assegnato quasi come iniziativa secondaria e “riparatrice” rispetto ad altri eventi considerati molto più centrali. Il paradosso però, fu che poi quel documento ebbe un’eco mondiale. Il programma culturale che oggi il Comitato si prepara a scrivere sarà mancante di snodi fondamentali della vicenda di Francesco. Penso ad esempio alla storia degli Spadalonga, alla venuta di Francesco a Gubbio e alla vestizione del saio presso gli amici che lo hanno ospitato, al Sentiero Francescano, al lebbrosario di Gubbio che Francesco ha frequentato, alla Pieve di Caprignone, che nel 1223 ha ospitato il primo capitolo dell’Ordine dei francescani convocato fuori da Assisi. C’è poi tutta la vicenda relativa all’episodio di San Francesco e della lupa, universalmente nota e carica di un messaggio straordinariamente ed eternamente attuale, un fioretto tra l’altro profondamente originale perché apre il tema del rapporto con la natura e dell’armonia che dovrebbe esserci tra la specie umana e il Creato: si tratta di ragioni più che sufficienti per poter dire che una parte fondamentale della storia di Francesco è stata, di fatto, dimenticata dal Comitato. Da parte nostra – prosegue Stirati – già da tempo, unitamente anche ai sindaci di Assisi e Valfabbrica, abbiamo intanto sollevato alla Regione Umbria la questione del Sentiero Francescano, senza per la verità ricevere alcun cenno di risposta. Assumeremo ora nei confronti del Comitato presieduto dal professor Rondoni ulteriori azioni, anche di concerto con il nostro Vescovo don Luciano Paolucci Bedini, per far valere pacatamente, ma anche risolutamente, quelle che riteniamo essere ragioni sacrosante. Stiamo programmando progetti e iniziative culturali in questo senso: non possiamo di certo permetterci né permettere la rimozione del francescanesimo a Gubbio, insito nella nostra storia e parte integrante della nostra spiritualità e della nostra cultura”.
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