Palazzi storici
Nel 1321 gli eugubini decidono di costruire due nuovi palazzi pubblici in sostituzione dell’antica residenza comunale.
Per il complesso viene scelto un luogo centrale della città, in modo che i palazzi risultassero tangenti a tutti i quartieri (S. Andrea, S. Giuliano, S. Martino, S. Pietro). Sin dall’origine è prevista una grande piazza pensile tra il Palazzo dei Consoli e quello del Podestà. L’immane sforzo costruttivo, iniziato sotto la direzione dell’architetto Angelo da Orvieto, si protrae fino alla metà del ‘300. Le vicende politiche che travagliano Gubbio dal 1350 al 1384 impediscono di terminare l’impegnativo progetto. Solo alla fine del secolo successivo viene completata la piazza. Nel sec. XVI è costruito un loggiato nel lato verso valle di Piazza Grande, abbattuto poi nel 1839 mentre nel lato opposto si erigeva il neoclassico Palazzo Ranghiasci.
Palazzo "del Capitano del Popolo"
Notevole e ben conservato edificio eugubino medioevale, risalente forse alla fine del sec. XIII.
La tradizione vuole che sia stato il palazzo del Capitano del Popolo, anche se nessun documento lo attesta. Appartenne per un certo tempo alla famiglia Gabrielli.
Palazzo Beni
Fu realizzato unendo edifici più antichi della prima metà del sec. XV, quando i Beni tornarono a Gubbio dopo un lungo esilio.
Il palazzo era decorato con pregevoli affreschi dovuti a Ottaviano Nelli. Rimangono alcuni stemmi dipinti nella loggetta del cortile minore e figure allegoriche in una sala del primo piano. Alcuni di questi dipinti, staccati alla fine del sec. XIX, si trovano ora nella Raccolta Cagnola alla Gazzada presso Varese.
Vescovado
Il Palazzo Vescovile è frutto della ristrutturazione di un precedente edificio realizzata nel sec. XVIII.
E’ ora sede, oltre che della curia vescovile, dell’Archivio Diocesano, ricco di testimonianze documentarie preziosissime per la storia della chiesa eugubina. Nel largo omonimo si affaccia un antico palazzetto contraddistinto da eleganti bifore duecentesche.
Palazzo del Bargello
Caratteristico e ben conservato edificio eugubino del ‘300.
Una tradizione non confermata dai documenti vuole che sia stata l’antica residenza del Bargello (il magistrato incaricato del servizio di polizia nella città).
Nel largo antistante è presente l’omonima fontana, di origine cinquecentesca ma rifatta negli ultimi due secoli, che viene anche detta fontana dei matti: chi compie tre giri attorno ad essa riceve simbolicamente, dopo essere stato ‘battezzato’ con la sua acqua, il diploma di “matto di Gubbio”.
Palazzo del Podestà
Esternamente incompiuto e in parte modificato, consisteva all’inizio in una costruzione parallelepipeda con una sola stanza ad ognuno dei piani originari.
Un pilastro ottagonale che attraversa la parte centrale del palazzo, regge le volte a crociera di ogni stanza. E’ ora utilizzato come residenza municipale.
Palazzo dei Consoli
Realizzato tra il 1332 e il 1338 su progetto di Angelo da Orvieto (il cui nome compare nell’iscrizione sul portale del monumento). E’ uno tra i più bei palazzi d’Italia.
Quattro grandi contrafforti dividono in tre parti la facciata verso la piazza; al centro una scalea a ventaglio conduce al portale fiancheggiato da bifore a pieno centro. Al piano superiore si aprono sei finestre centinate, accoppiate a due a due e ornate da una cornice a dentelli. Alla sommità è presente un coronamento di archetti ogivali e di merli guelfi. Nel lato sin. si slancia l’agile torretta campanaria merlata.
Il ‘Campanone’, suonato coi piedi dai campanari, risale al 1769 e pesa 20 quintali. Gli altri lati del palazzo ripetono le forme della facciata, tranne quello verso valle, sul quale è appoggiata un’ala molto stretta che termina in alto con un’ariosa loggia e ingloba, nella parte bassa, una rampa di comunicazione incompiuta. All’interno dell’imponente sala maggiore con volta a botte e nei vani al piano superiore (modificati successivamente) è ora sistemato il Museo Comunale.
Palazzo Ducale
Sorge di fronte al Duomo. E’ frutto dell’ampliamento e della trasformazione di un nucleo di edifici medievali: infatti venne costruito, in forme rinascimentali, a partire dal 1476 per volere di Federico di Montefeltro su disegno di Francesco di Giorgio Martini da Siena. L’opera fu compiuta sotto Guidobaldo.
Le strutture murarie degli stabili precedenti, tra cui l’antica residenza comunale, sono facilmente individuabili all’esterno, soprattutto nel lato verso valle. All’interno del palazzo si apre uno stupendo cortile, che corrisponde allo spazio in precedenza occupato dall’antica piazza del comune.
In basso, su tre lati, si succedono le snelle arcate del portico su colonne e pilastri agli angoli; in alto, un piano con eleganti finestre architravate divise da lesene. Attualmente è possibile la visita delle sale al piano terreno, che conservano camini e altri ornamenti architettonici, la copia dello “studiolo” di Federico da Montefeltro (l’originale dell’opera si trova al Metropolitan Museum di New York), nonché dei sotterranei, con interessanti reperti di scavo. Altre ali del palazzo sono adibite a sede di esposizioni temporanee.
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