Il “Lupobullo” per combattere il disagio

Obiettivo del programma, che partirà ufficialmente il 14 ottobre, fare rete per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo che si possono manifestare a scuola e nei contesti extrascolastici.
10/10/2024

Presentato questa mattina un progetto che lega il Comune di Gubbio, la Diocesi e il Gruppo Editoriale ELI al Terzo Circolo didattico, scuola capofila, al Primo Circolo, al Secondo Circolo didattico e alla Scuola secondaria di Primo Grado Mastro Giorgio-Nelli

GUBBIO (10/10/2024) – Si chiama “Lupobullo”, e riprende il suo nome dal notissimo episodio che lega la storia di San Francesco alla città di Gubbio, il progetto presentato questa mattina a Palazzo Pretorio che lega il Comune di Gubbio e la Diocesi al Terzo Circolo didattico, scuola capofila, al Primo Circolo, al Secondo Circolo didattico e alla Scuola secondaria di Primo Grado Mastro Giorgio-Nelli. Obiettivo del progetto, fare rete per contrastare i fenomeni di disagio – bullismo e cyberbullismo sugli altri – che si possono manifestare a scuola e nei contesti extrascolastici.

Sono 2.063 gli studenti coinvolti, ragazze e ragazzi pronti a diventare protagonisti di workshop educativi ispirati ai valori di comprensione e assertività promossi da San Francesco. Ma  a svolgere parte attiva saranno anche i docenti, che verranno formati attraverso corsi e seminari che forniranno agli insegnanti strumenti pratici per riconoscere, intervenire e prevenire il bullismo e cyberbullismo. Previsti anche percorsi di teatro sociale, concorsi creativi e iniziative nelle singole scuole, guidate da esperti esterni, con l’obiettivo di promuovere il recupero e la riconciliazione attraverso principi di comprensione e accettazione.

“Per intraprendere un’analisi seria di un tema importante e urgente quale quello del bullismo e del cyber bullismo – ha spiegato in conferenza stampa l’assessore ai Servizi Sociali e all’Istruzione Lucia Rughi – è necessario attivare un approccio di rete, che non coinvolga solamente le scuole ma si allarghi, aprendosi a tutte le principali istituzioni cittadine: Comune, servizi specialistici di secondo livello, associazioni, diocesi, famiglie. Salutiamo per questo con grande piacere l’inizio di questo percorso, pensato per permettere agli studenti e alle studentesse di acquisire quelle capacità necessarie per costruire relazioni sane all’interno del gruppo, riconoscendo e accettando la diversità come ricchezza, al fine di contrastare fenomeni di disagio purtroppo in crescita che si manifestano sia nei contesti scolastici sia nei contesti extrascolastici. Il progetto prende spunto dall’incontro di San Francesco con il lupo per generare tutta una serie di riflessioni e di attività guardando a Francesco come all’ “adulto risolutore”, capace di analisi della situazione, di coraggio, di assertività e di introspezione psicologica, abilità che vanno a segno nel cuore del “lupo” e lo “ammansiscono”. I temi dell’ accoglienza, della comprensione, del dialogo e della capacità di esprimere le proprie emozioni e idee senza ledere la dignità e le opinioni altrui, si pongono al centro del percorso, un progetto che, ne sono certa, fornirà ai ragazzi coinvolti, ma anche alle famiglie e ai docenti, non solo importanti elementi di analisi del fenomeno, ma anche piste di soluzioni concretamente percorribili”.

In conferenza stampa questa mattina c’erano anche don Mirko Nardelli, direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile,  Diego Mecenero, giornalista e scrittore, autore del libro per ragazzi “Lo Smontabulli”, e la dirigente del Terzo Circolo Luigina Dongiovanni, insieme alle bambine e ai bambini della VA e VB della scuola primaria di San Martino.

“La nostra iniziativa – ha sottolineato Dongiovanni – prende ispirazione dalla consapevolezza che la Gubbio francescana possa avere un messaggio interessante e inedito rispetto a un tema di grande attualità, quale quello del bullismo. Oltre che sul notissimo episodio del lupo ci siamo voluti soffermare anche sul meno famoso assalto subìto da Francesco da parte dei briganti, dopo la spoliazione delle vesti. In questo episodio c’è proprio la tipica forma del “bullismo” fisico violento (Francesco viene buttato a terra tra la neve) e della presa in giro verbale (lo deridono e scherniscono). San Francesco reagisce in maniera imprevedibile e spiazzante, dimostrandosi per nulla ferito da tale attacco. Crediamo che, anche in virtù di questo episodio, Gubbio possa avere tutte le carte in regola per costituirsi capitale nazionale francescana del contrasto al bullismo”.

Anche don Mirko Nardelli, direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, ha sottolineato come “un progetto che fa di Gubbio la capitale nazionale diocesana del contrasto al bullismo non poteva che entusiasmarci. La Chiesa, come istituzione e come agenzia educativa, deve fare la sua parte, e proprio in questo senso Papa Francesco dice che l’unico motivo per guardare l’altro dall’alto verso il basso è per tendergli la mano. Questo è il senso più profondo del nostro esserci, del nostro voler essere sentinelle, osservatorio sul mondo dei ragazzi insieme alla scuola e alle istituzioni”.

Il percorso partirà il 14 e 15 ottobre prossimi, quando più di quattrocento alunni avranno l’opportunità di partecipare a laboratori formativi condotti da  Diego Mecenero, giornalista e scrittore che ha incontrato come esperto di bullismo e cyberbullismo circa 70mila alunni in tutta Italia. Dopo la due giorni con Mecenero le scuole lavoreranno in classe sul tema, sviluppando attività didattiche ed educative che culmineranno in un evento finale a gennaio 2025.  A coronamento dell’iniziativa verrà lanciato anche un concorso grafico rivolto a tutti gli studenti per la creazione del logo ufficiale del progetto “Gubbio capitale nazionale francescana del contrasto al bullismo”.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
10/10/2024