Arpa presenta i risultati di dieci anni di monitoraggi

Il sindaco Stirati: "Numeri che ci rassicurano. Sono sempre più convinto del fatto che sulla questione ambiente occorra avere cultura di governo, cioè acquisire un patrimonio metodologico e contenutistico che ci aiuti a guardare alla realtà delle cose con il giusto approccio".
14/11/2023

Vecchiocattivi, responsabile del Servizio Reti Aria, ai giornalisti: "Qualità dell'aria tra le migliori di tutta l'Umbria"

GUBBIO (14/11/2023) – Sono stati presentati alla stampa questa mattina, a Palazzo Pretorio, i risultati di dieci anni di monitoraggi della qualità dell’aria compiuti da Arpa nel Comune di Gubbio. “Un’occasione  importante – l’ha definita il sindaco Filippo Stirati –  che restituisce a cittadine, cittadini e istituzioni dati, numeri e rilevazioni, nell’ambito di quella operazione di trasparenza che la nostra amministrazione, interpretando le esigenze della comunità, porta avanti anche attraverso la consolidata competenza e professionalità di Arpa. Accanto al lavoro dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, i cui risultati oggi presentiamo – ha chiuso Stirati introducendo la presentazione insieme all’assessore all’Ambiente Alessia Tasso –  questa amministrazione ha commissionato, come noto, anche una serie di studi all’Università La Sapienza e al CNRR, e siamo ora in procinto di veder partire una seconda fase, in relazione all’introduzione della combustione di CSS da parte di un cementificio locale, che prenderà il via all’inizio del prossimo anno”.

A presentare alla stampa il lavoro condotto da Arpa c’erano questa mattina Marco Vecchiocattivi, responsabile del Servizio Reti Aria di Arpa Umbria, e Sara Passeri, dirigente responsabile del Distretto di Gubbio. Nella sua relazione Vecchiocattivi ha ribadito che a Gubbio sono attive, da oltre dieci anni, cinque stazioni di monitoraggio, installate in Piazza Quaranta Martiri, a Semonte, in via Leonardo Da Vinci, a Ghigiano, a Padule. Oltre ai dati rilevati dalle centraline, sono più di 5mila le analisi in laboratorio fatte da Arpa in questi anni su polveri e deposizioni. “Rispetto alla media regionale – ha esordito Vecchiocattivi – la qualità dell’aria a Gubbio è buona: ci sono alcune criticità, che mai però superano i limiti di legge. Il PM10 (polveri non visibili a occhio nudo, il cui diametro è più piccolo di 10 micron ) è il valore più critico in Umbria, ma i dati cittadini sono più che confortanti: i valori più alti sono quelli di Piazza 40 Martiri, per PM10 come per NO2, ma mai, nemmeno in questa zona, vengono oltrepassati i limiti di legge. Probabilmente questi numeri riguardano il volume di traffico in tale zona urbana e il riscaldamento delle abitazioni. Per capire al meglio invece l’impatto dei cementifici – ha proseguito Vecchiocattivi – ci è sicuramente stato utile analizzare la qualità dell’aria durante i periodi di stop dei forni: il valore di emissione di PM10 non presenta variazioni significative. Sono, quindi, dati che rassicurano: la qualità dell’aria di Gubbio è tra le migliori dell’Umbria, e, in questo quadro, possiamo dire dopo oltre dieci anni di analisi e raccolta dati che i cementifici hanno impatti trascurabili nelle aree urbane”.

Il sindaco Stirati, in chiusura di incontro, ha ringraziato Arpa “per questa dettagliata relazione, che, tra le altre cose, ci restituisce una serie di conferme per quello che concerne le nostre intenzioni circa la viabilità di Piazza Quaranta Martiri, sulla quale stiamo riflettendo e lavorando anche grazie alla consulenza dell’Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici.  Insieme ad Ancsa stiamo infatti immaginando una nuova viabilità, e questi dati, in tal senso, sono per noi importantissimi e confermano quello che pensiamo in termini di necessità di alleggerimento dell’area dal traffico veicolare. Quanto alle altre zone di rilevazione, siamo di fronte a dati capillari, approfonditi e molto confortanti, dei quali prendo atto con grande soddisfazione. Sono sempre più convinto del fatto che sulla questione ambiente occorra avere cultura di governo, cioè acquisire un patrimonio metodologico e contenutistico che ci aiuti a guardare alla realtà delle cose con il giusto approccio: parlare di ambiente vuol dire parlare di una questione che dovrà a mio avviso sempre più essere caratterizzata da una visione non di protesta, ma capace di sporcarsi le mani e fare scelte. L’ambientalisimo non può essere solo un elemento di antitesi, ma un tema serio da trattare con dati scientifici a partire dai quali lavorare e prendere decisioni”.

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Ultimo aggiornamento
14/11/2023