COMUNICATO STAMPA
Il Coronavirus ha costretto i balestrieri a rimandare la manifestazione, ma ora è ufficiale: il 14 agosto torna la sfida secolare
Il folklore italiano riparte da Gubbio: il Palio della Balestra si farà
Il sindaco Stirati: “Dal ritorno di questa tradizionale sfida un messaggio di speranza per tutto il Paese”
GUBBIO (10/08/2020) – Il Coronavirus si è preso tutto delle nostre vite. La quotidianità, la salute, la libertà nei movimenti, spesso il lavoro, la serenità, o, peggio, gli affetti. Il Coronavirus si è “preso” pure le manifestazioni più antiche, la storia, il folklore, le tradizioni delle città: cancellate, annullate, rimandate a date sempre da destinarsi. Ma le cronache delle ultime settimane raccontano storie di resistenza. Storie di città che con coraggio, determinazione e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, stanno provando a rialzare la testa. Ed è proprio il coraggio e la determinazione a segnare la scelta della città di Gubbio, che, il prossimo 14 agosto, darà vita alla prima grande manifestazione del folklore italiano a tornare dopo la pandemia. Si tratta del Palio della Balestra, antichissima sfida le cui origini risalgono almeno al 1461. E’ infatti di quell’anno un brano del biografo del Duca Federico da Montefeltro nel quale si racconta di come “nel Maggio 1461 Madonna Battista Sforza venne in Gubbio ed la Battista venne ad assistere al Palio”. Impossibile, dopo ben 559 anni (ma probabilmente molti di più) di immutata tradizione, dar vita anche quest’anno, a maggio, alla plurisecolare sfida. Troppi i rischi legati alla pandemia, troppo complesse le precauzioni da prendere. Ma oggi, messe a punto norme, regolamenti, e apportate una serie di importanti modifiche alle classiche modalità di svolgimento della manifestazione, i “balestrieri” eugubini, in accordo con il Comune di Gubbio e il Comune di Sansepolcro, altro protagonista della sfida, hanno deciso di recuperare: nell’inedita data del 14 agosto il secolare Palio della Balestra si terrà.
“Attraverso una delle manifestazioni del folklore tradizionale più secolari e più nobili d’Italia mandiamo al Paese intero un messaggio importante di rinascita e di ripartenza – sottolinea il sindaco di Gubbio Filippo Stirati – certi del fatto che poter ripartire anche con il Palio della Balestra rappresenta per noi non solo motivo di grande orgoglio, ma anche un ulteriore modo di rilanciare, dopo i mesi terribili del Covid, la nostra città, le sue bellezze e le sue tradizioni più antiche e più caratteristiche”. Anche Marcello Cerbella, presidente della Società Balestrieri della città di Gubbio, non nasconde l’orgoglio della scelta fatta: “Malgrado le restrizioni e la data inedita, riusciremo anche in questo anno difficilissimo a non far venir meno lo spirito vero del Palio, che è quello di rendere onore al nostro amato patrono Sant’Ubaldo, insieme alla cittadina “consorella d’armi” San Sepolcro. Negli scorsi mesi abbiamo rinunciato, come del resto molti in Italia e nel mondo, a tutti i nostri appuntamenti e impegni, nel pieno rispetto delle norme sanitarie. Sarà quindi ancora più bello ed emozionante, tra pochi giorni, sentire una storia di secoli riecheggiare in Piazza Grande, e gridare a tutti ‘Come vole la tradizione che tramandaronci li nostri padri… SE BALESTRI!”.
Il Palio 2020 è stato rivisto nelle modalità organizzative al fine di garantire la piena aderenza alle norme anti Covid, non rinunciando nel contempo all’essenza della sfida: l’omaggio al Patrono e la continuità storica della plurisecolare manifestazione. A differenza di altri eventi o di manifestazioni folkloristiche a grande affluenza, organizzare il Palio è stato possibile trattandosi di un evento contingentato e controllabile. E’ stato in questo senso elaborato un piano di sicurezza che ha dettato un perimetro di regole entro il quale sarà rigorosamente necessario restare: sono state fatte numerose e dolorose rinunce, ma la celebrazione del Palio è stata la priorità. La storia e il folklore di una comunità continueranno ad andare avanti, e nemmeno la grande pandemia potrà fermarle.
Il dettaglio del programma 2020
La prima grande rinuncia da parte della Società dei Balestrieri e di tutta la città è stata quella di avere una piazza piena di spettatori. La normativa, infatti, ha imposto un numero contingentato di 200 persone tra il pubblico. Non verranno installate le classiche tribune, ma saranno portate in piazza sedie dove sarà possibile godere dello spettacolo dei Balestrieri occupando un posto ogni due. La stessa modalità di tiro è stata rivista. Rispetto alla consuetudine degli ultimi decenni, si utilizzeranno infatti solo due banchi di tiro anziché tre, per garantire la distanza di sicurezza anche in fase di tiro. Sempre per ragioni di sicurezza, i balestrieri e i figuranti, durante la permanenza in Piazza Grande, saranno dotati di mascherina, appositamente realizzata con i colori sociali viola e nero. Il grande corteo storico che precedeva la celebrazione del Palio, quest’anno, non potrà tenersi, anche se una degna rappresentazione dei cortei, rispettando le norme del distaziamento, partirà da via Baldassini per raggiungere Piazza Grande passando per Largo del Bargello, sede della Società Balestrieri. In piazza Grande, tuttavia, non mancherà lo spettacolo. Il campanone chiamerà in piazza i balestrieri per la secolare tenzone, i bandi di sfida accenderanno gli animi, i gruppi Musici delle rispettive società daranno mostra della loro maestria, i cortei regaleranno scorci e immagini della storia passata nell’attesa della consegna del Palio al vincitore. L’ingresso alla manifestazione resta naturalmente gratuito e andrà prenotato presso lo IAT, il Servizio turistico associato di Gubbio, indirizzo mail info@iat.gubbio.pg.it
Palio 2020: schede tecniche
Gli orari e i luoghi del Palio
Ore 17:45 Sonata del Campanone
Ore 18:00 Ingresso in Piazza Grande dei Balestrieri, benedizione, scambio dei doni, bando di sfida, inno al Palio
Ore 18:15 Celebrazione del Palio della Balestra
Ore 19:00 Ingresso in piazza dei cortei storici
Ore 19:30 Premiazione dei vincitori e consegna del Palio della Balestra
Il palio sui social e sul web
Il sito web dei balestrieri di Gubbio: www.balestrierigubbio.com
La storia del palio: https://www.balestrierigubbio.com/il-palio-della-balestra/
Il Palio su Facebook: https://www.facebook.com/BalestrieriGubbio/
Che cos’è la Balestra
La Balestra è costituita da un arco fissato alla sommità di un fusto di legno chiamato “tinere” nel quale è inserito un meccanismo di sgancio con “noce” di ottone (in passato di avorio o osso di bue) la quale trattiene una corda che viene liberata da un’asta rigida chiamata “scatto”. Compito del “balestriere” è quello di centrare il bersaglio, ovverosia il “tasso” o “corniolo” (nomi strettamente legati alla tradizione del Palio della Balestra, poi ripresi dalle varie compagnie fiorite in Italia negli ultimi anni) con una verretta costituita da legno, puntale in ferro e penne di tacchino. La distanza tradizionale del bersaglio è par a 36 metri, anch’essa recentemente ripresa dalle altre compagnie che si ispirano all’arte della balestra che il Palio rappresenta e che i balestrieri di Gubbio e Sansepolcro si fregiano di vivere e tramandare.
Il Palio 2020: l’artista e l’opera
Giuseppe Sannipoli, l’autore del Palio 2020, nasce a Gubbio. Fin da ragazzino si appassiona alla pittura seguendo o Zio materno Luciano Ramacci, che realizzava dipinti ad olio, apprendendo da lui i primi rudimenti di tale tecnica. Dopo diverse esperienze pittoriche, dai primi anni ’90 si dedica quasi esclusivamente a realizzazioni di paesaggi eugubini ed umbri, visi con gli occhi della sua adolescenza. Fa anche esperienze con la tecnica dell’acquarello grazie ai suggerimenti del pittore Giò Pittella, recandosi spesso presso il suo studio di Cupramontana. Si susseguono nel tempo diverse mostre, sia personali che collettive, soprattutto in Toscana. “Nella mia raffigurazione del Palio della Balestra – spiega – ho inserito simbolicamente gli elementi fondamentali della sfida, e ho voluto sottolineare il ruolo di tamburini, sbandieratori e musici, sempre presenti nelle manifestazioni medioevali. Il tutto collocato nell’impareggiabile teatro architettonico di Piazza Grande idealizzato secondo i miei ricordi e dominato dal maestoso Palazzo dei Consoli”.
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