Gli auguri dell’assessore alle Pari Opportunità e del sindaco a tutte le eugubine in un giorno che apre a molteplici riflessioni.
“Fondamentale tenere alta l’attenzione sull’impegno e sui sacrifici delle donne in questo tempo così complesso”
GUBBIO (08/03/2021) – Sono passati esattamente cento anni dal giorno in cui è stata istituita la “Giornata internazionale dell’operaia”, la cui denominazione cambiò successivamente in “Giornata internazionale della donna”, una ricorrenza che pone l’attenzione su molte questioni ancora aperte e riportate prepotentemente in superficie, in questo ultimo anno, dalla pandemia. “Le nuove modalità di organizzazione del lavoro, la mancanza di adeguati sostegni per le famiglie e l’avvento della didattica a distanza – osserva l’assessore alle Pari Opportunità Simona Minelli – hanno rimesso al centro dell’attenzione il lavoro di cura dei bambini e degli anziani, che vediamo ricadere ancora in maniera quasi del tutto prevalente sulle donne, ben lontani da una vera condivisione dei doveri famigliari, che coinvolga allo stesso modo uomini e donne. Il tempo investito nella cura dei figli dovrebbe prescindere dal genere, e mi auguro che in futuro il lavoro di cura sarà ripartito equamente tra i componenti della famiglia, senza dover sottostare a regole più o meno esplicitate dalla società e dallo Stato, corrispondenti a un modello familiare ormai non più accettabile, ancora legato al retaggio culturale del patriarcato”.
L’istat ha evidenziato che gli occupati nel corso del 2020 sono diminuiti di 444mila unità, un numero già di per sé tragico, reso ancora più preoccupante dalla suddivisione di genere con cui questo è avvenuto: il 70% è costituito da donne, con un picco del 99% su 101mila unità nel mese di dicembre. Di nuovo le donne sono le prime vittime sacrificali dei datori di lavoro, un fenomeno cui nemmeno il blocco dei licenziamenti è riuscito a porre un freno. “E l’emergenza sanitaria – prosegue l’assessore – non sta facendo altro che amplificare quelle disuguaglianze che già caratterizzavano la struttura sociale dell’Italia pre-pandemica. Le donne, con salari più scarsi, contratti più precari e difficilmente occupate nelle posizioni aziendali apicali, oggi sono le prime a subire gli effetti della crisi, spesso intrappolate nello schema sociale per cui il carico della cura e della famiglia grava sulle loro spalle, con lo smart working sovrapposto agli impieghi domestici senza più la possibilità di una separazione neanche logistica degli stessi. Questo 8 marzo infine, ci ricorda ancora una volta che una donna su tre subisce nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica, psichica, sessuale, che il 65% circa degli stupri è commesso dal partner o da un familiare e che dall’inizio dell’anno sono già 18 le donne vittime di femminicidio, triste neologismo entrato nella nostra cronaca per indicare quella forma estrema di violenza di genere che porta la donna ad essere uccisa in quanto donna”.
“L’otto marzo è una giornata dedicata alla donna – aggiunge il sindaco Filippo Stirati – ma è fondamentale che tutti si sentano fortemente ed egualmente coinvolti nelle riflessioni legate al mondo femminile, poiché tutti i cambiamenti sono possibili solo se prima compresi e favoriti dalla collettività nella sua interezza. La lotta per la conquista dei diritti non è ancora conclusa: molte, troppe donne sono cadute nei cammini di emancipazione e per la conquista della parità di genere, ma non si deve pensare che tali sacrifici appartengano a un tempo remoto. Diventa fondamentale, soprattutto in questo momento, tenere alta l’attenzione sui diritti ancora da conquistare e anche su quelli che crediamo ormai acquisiti ma che purtroppo sembrano essere messi di nuovo sotto attacco. Auguri grandi, perciò, a tutte le eugubine, dalle bambine alle donne più adulte, ma con un pensiero rivolto anche a noi uomini, perché la nostra sia una presa di coscienza condivisa, che sappia esaltare e valorizzare, oggi più che mai, specificità e differenze”.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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