Torna a Gubbio, nel mese di maggio dopo qualche anno, Roberto Garbarino, artista ligure che aveva già esposto in passato presso Palazzo del Bargello. Garbarino, nativo di Genova, è un artista a tutto tondo: pittore, filosofo e poeta. Studia a Genova dove frequenta anche l’Accademia per poi dedicarsi alle sue grandi passioni: la poesia, l’approfondimento filosofico e l’arte. Le sue opere, pervase da un intenso colorismo astratto, figurano in importanti collezioni private. Ha pubblicato diversi saggi di filosofia e critica d’arte contemporanea e suoi versi sono stati pubblicati in diverse antologie ottenendo molti premi e riconoscimenti. È inserito in diversi libri di Storia della letteratura italiana del XX secolo e Compendi, con saggi introduttivi e prefazioni di importanti figure quali Neuro Bonifazi, Giovanni Nocentini, Giorgio Luti, Silvio Ramat, Ferruccio Ulivi e Lia Bronzi. Si dedica allo studio della Filosofia ed è accademico di Merito. Ha esposto in moltissime mostre in tutta Italia ottenendo anche importanti critiche da parte di noti critici. Diverse le pubblicazioni tra Poesia, Filosofia e saggi di arte studiando la relazione pedagogico sociologica tra arte moderna e contemporanea, inoltre collabora con diverse riviste. “ L’ arte contemporanea sussiste storicamente in quante Logos di rappresentazione del sentire e si fa aspetto iconografico dell’esistenza in considerazioni variegate dell’essere. – dichiara il filosofo e pittore Roberto Garbarino – Questo evento d’arte riguarda la rappresentazione pittorico iconografica in nuove forme rivedute, dopo la via Crucis, l’ ascesa del Pater. L’ascesa poi, in quanto Filius, al Pater escatologico, si fa emblema nelle stanze cromatiche in un definirsi concettuale spazialista. L’essere, l’esistenza umana nel desiderare secondo l’Omerica esistenza. L’arte nelle svariate forme e’ la più elevata testimonianza umana e va oltre le considerazioni, i dogmi, i dettami della Storia.” Artista profondo che studia un tempo evocativo e parallelo, la memoria del soggetto. E un suo recupero d’innocenza. Protagonista un “io” che usa colori un poco polverosi e i supporti dimessi. L’esposizione artistica dal curioso titolo”Pater: Il dubbio della formica del Caucaso” sarà aperta ufficialmente il 5 maggio, e resterà visibile lungo la galleria interna che attraversa il Museo Diocesano di Gubbio, fino al 31 maggio. Per informazioni contattare il numero 0759220904 – info@museogubbio.it
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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