“Richiedenti asilo, i Comuni subiscono le politiche governative”
“Enti locali schiacciati da normative meramente emergenziali, calate dall’alto e che hanno eliminato ogni possibile percorso atto a favorire una reale integrazione”
Il sindaco interviene sulle polemiche generate dall’arrivo di alcuni migranti collocati dalla Prefettura in una struttura di privati
GUBBIO (28/06/2023) – “Non esiste nessun problema di mancanza di autorevolezza: la situazione degli sbarchi e delle donne e degli uomini che arrivano nel nostro Paese è drammatica, e le Prefetture italiane sono costrette a sistemare d’urgenza centinaia di migliaia di richiedenti asilo, esattamente al contrario di tutto quello che era stato garantito dal Governo prima che si insediasse: arrivano sulle nostre coste, di ora in ora, decine e decine di migranti, e su questo i sindaci nulla possono, se non, come stiamo facendo, favorire azioni di integrazione, di dialogo, di convivenza pacifica e costruttiva, cercando di mitigare con tutte le armi in nostro possesso una procedura che obiettivamente rispetto al SAI, il Sistema di Accoglienza e Integrazione, è un’operazione meramente emergenziale, calata dall’alto, che non può che generare resistenze, perplessità e reazioni negative, da parte nostra e di tutta la popolazione”: così il sindaco di Gubbio Filippo Stirati all’indomani delle polemiche generate dall’arrivo, a Padule, di alcuni migranti collocati dalla Prefettura in una struttura di privati.
“Se la situazione non fosse tremendamente seria, complicata e complessa, e per molti versi, purtroppo, drammatica, mi verrebbe quasi da sorridere sentendo chi mi accusa di scarsa autorevolezza nei confronti della Prefettura. Il nostro rapporto con Prefettura e Questura è ottimo, abbiamo con loro costruito un Piano sicurezza per la Festa dei Ceri che è paradigma e modello, sul quale stanno studiando decine di studenti di tutto il Paese. Gubbio e la sua amministrazione sono altamente considerate in ogni circostanza, inclusa questa, dove il problema vero – e sarebbe auspicabile sì, in questo, l’esercizio dell’autorevolezza nei confronti dell’attuale Governo da parte dell’onorevole Girlanda, che ci ha descritti come poco incisivi – è che l’arrivo dei richiedenti asilo sulle nostre coste viene gestito in forma emergenziale, assistenziale, scevra da ogni progettualità relativa a una effettiva possibilità di integrazione, a un progetto legato alla distribuzione e alla coabitazione come avviene con il SAI, che supera il modello di accoglienza puramente assistenziale puntando, appunto, all’integrazione, allo scopo di favorire l’autonomia individuale, la formazione linguistica, l’orientamento lavorativo delle persone che arrivano in Italia e una conoscenza dei diritti e dei doveri fondamentali sanciti dalla Costituzione. Ma soprattutto – prosegue Stirati – il modello SAI coinvolge attivamente gli enti locali, che oggi invece si ritrovano a dover subire operazioni calate dall’alto, sulle quali nulla possono. Questa è la politica del nostro Ministero degli Interni, e speculare su questo è ridicolo: la verità è che tra Perugia e Corciano, solo per citare un esempio, sono state sistemate nelle ultime settimane 700 persone. L’unica autorevolezza che andrebbe spesa è nei confronti del Ministero, chiedendo, questo sì, politiche nazionali ben diverse, che coinvolgano gli enti locali e che pensino a percorsi atti a favorire un’accoglienza vera e una reale integrazione”.
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