Il sindaco Filippo Mario Stirati interviene con una nota a puntualizzare ruolo e compiti spettanti al pubblico e al privato nella gestione del territorio e delle opere pubbliche: « Sta passando a livello comunicativo un messaggio sbagliato e fuorviante, che sembra assegnare ad alcuni soggetti privati un ruolo distorto all’interno delle dinamiche economiche e di sviluppo della città e della comunità eugubina. E’ un’operazione scorretta e falsa, che è necessario ricondurre a chiarezza ed equilibrio. Dal momento del mio insediamento, ho sempre incoraggiato la sinergia tra pubblico e privato, in un quadro di oggettiva difficoltà finanziaria e dunque cercando la convergenza di risorse necessarie. Ma il ruolo centrale di guida, programmazione e progettazione, sulla base del mandato assegnato dai cittadini, non è mai venuto meno a favore di nessuno. Il ‘timone’ è saldamente in mano al Comune, alle sue rappresentanze, alla Giunta e soprattutto al Consiglio Comunale, che non può vedersi ridotto nella sua veste d’indirizzo. Queste sono le sedi delle decisioni e delle strategie di sviluppo e ben vengano, su queste basi, le convergenze di soggetti privati, come la Fondazione Cassa di Risparmio, alla quale siamo grati, riconoscendo il merito fondamentale di intercettare esigenze e problematiche che segnaliamo come prioritarie. Ma è falso e fuorviante far credere che esistano ruoli autonomi, che travalicano il dialogo e la collaborazione democratica, cercando di svilire il compito democratico e rappresentativo delle istituzioni. Del resto, in tutta Italia, da nord a sud e non solo in Umbria o a Gubbio, le Fondazioni bancarie intervengono per compiti stabiliti dagli Statuti, a sostegno e a vantaggio della collettività. Ma non sono gli unici soggetti nostri interlocutori: come amministrazione, ci muoviamo su scenari molteplici per attingere risorse che vanno dai Bandi Europei, ai Piani di Governo, alle risorse della Regione Umbria e tante sono le sollecitazioni che muoviamo nei confronti di terzi, come ad esempio le Università. Ogni intervento o progetto, senza l’indicazione dell’istituzione, la credibilità e la validazione della progettualità, non sarebbe realizzabile né potrebbe trovare efficacia e concretezza. E’ profondamente sbagliato e mistificatorio far passare l’idea che esistano ‘padroni’ di qualcosa che scavalcano il livello di condivisione pubblica e di appartenenza collettiva. Esistono decine e decine di opere che sono state realizzate o in fase di programmazione, a carico del Comune o in compartecipazione o frutto di relazioni e di convergenze, capaci di giungere a buon fine. Solo per fare un esempio, voglio citare la ripresa dei rapporti con la Lumsa, che stavano per essere avviati ad essere irrimediabilmente compromessi e che senza l’impegno del Comune a trasferire la scuola di S. Martino e un delicato lavoro di ‘ricucitura’ diplomatica, svolto ‘in primis’ dal sottoscritto, non sarebbero arrivati a nessuna conclusione positiva. Ma cito anche il parcheggio di S. Pietro, la sistemazione dell’Acquedotto romano che presto sarà percorribile, la nuova scuola di Semonte finanziata in gran parte dal Governo, solo per portare esempi di opere pubbliche di fondamentale impatto. A breve partiranno i fondi destinati alle Aree Interne di cui Gubbio è Comune capofila e si attiveranno i percorsi incentivanti per i piani del GAL – Gruppo di Azione Locale. Il nostro fare è sotto gli occhi di tutti. La città non ha certo bisogno di qualcuno che semina artificiose competizioni ma invece richiede sempre più lodevoli strategie convergenti, come quelle per affrontare le crescenti emergenze della povertà, che vedono in campo oltre il Comune anche la Caritas, e per le quali siamo grati alla Fondazione, che anzi sollecitiamo ulteriormente affinché le nostre progettualità possano dare frutti sempre più incisivi per lo sviluppo del territorio ».
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Ultimo aggiornamento
21/12/2021
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