E’ stata presentata questa mattina presso il foyer del Teatro Comunale ‘L. Ronconi’ la rappresentazione de ‘LA CENERENTOLA’ con libero adattamento, secondo il progetto innovativo “ADOPERAMOCI…PER L’OPERA”, proposto dall’associazione ‘Pocket Opera’, per rendere la lirica ‘tascabile’ e avvicinare un pubblico vasto, con spettacoli nel territorio. Sei date per un circuito non solo eugubino ma in relazione con i vicini Comuni di Fossato di Vico e Scheggia – Pascelupo, arrivando nei luoghi con un furgone mobile e apribile, come un novello ‘carro di Tespi’, struttura del teatro nomade popolare. Si comincia, alle ore 21,15 e con ingresso gratuito, giovedì 19 luglio nella frazione di Ponte d’Assi, si prosegue venerdì 20 nel Chiostro di S. Pietro, mentre sabato 21 luglio ci si sposta a Scheggia – Pascelupo. In agosto altri 3 spettacoli, il 2 a Torre Calzolari, il 3 al CVA di Semonte e, infine, il 4 agosto a Fossato di Vico. Erano presenti alla conferenza il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, quello di Scheggia – Pascelupo Fabio Vergari e l’assessore di Fossato di Vico Lorenzo Polidori, a tessere le lodi di una proposta vincente, capace di unire comunità, esperienze locali e alta qualità, rappresentata in primis dal regista Primo Antonio Petris, uno degli artisti più completi ed ecclettici dell’attuale panorama internazionale. Luca Berettoni, a cui è affidata la gestione del teatro comunale di Gubbio, e promotore lui stesso di eventi, ha introdotto gli ospiti, sottolineando come la concezione di teatro sia cambiata, frutto anche di quella formula ‘aperta’ voluta dall’amministrazione comunale. Aldo Sartori presidente di ‘Pocket Opera’ e anima del progetto, ha illustrato le caratterische che lo rendono vincente, tanto da ricevere l’assegnazione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, di un cospicuo finanziamento di 21.840,00 euro sul budget complessivo di 27.300,00, valutando la proposta culturale importante, originale e innovativa: « Proprio alla Fondazione va il nostro più sentito ringraziamento, per l’indispendabile sostegno economico e per la fiducia accordata, ma il progetto è possibile anche grazie all’apporto costruttivo di tanti altri soggetti, privati e pubblici, in primis il Comune di Gubbio. Dopo aver realizzato negli anni passati, Butterfly, Barbiere di Siviglia e Elisir d’amore, quest’anno è la volta della ‘Cenerentola’ di Rossini, e l’opera seppure fedele al contesto della trama e della partitura, viene interpretata in un racconto recitato che la riassume e la scompone, affiancando le parti cantate del melodramma, e mettendo in scena una formula più agile, con attori, cantanti, allestimenti, costumi e scenografie. La tradizione popolare della lirica rivive in una modalità innovativa, con la speranza che possa avere un seguito, con l’istituzione a Gubbio di un centro di produzione, sulla tradizione lirica tra la fine dell’800 e nella prima metà 900 ». Il regista Petris ha sottolineato il valore ‘pop’ dell’allestimento: «La favola ‘Cenerentola’ è un paradigma dell’emancipazione femminile e la messa in scena ne conserva il carattere originario, con una novità che ho sperimentato gia al Teatro Olimpico di Vicenza, l’utilizzo di costumi di carta e di stoffa insieme, davvero originali ». Il sindaco Stirati ha sottolineato le molteplici valenze della proposta: «E’ un’operazione che ‘cuce’ il territorio e supera una separazione antropologica ancora avvertita tra città e campagna, e dunque ha, oltre che una valenza culturale, anche una connotazione sociale aggregativa. Come amministrazione, abbiamo messo in campo vari incontri per restituire storia e identità alle popolose fraziosi e, in questo caso, ci aiuta la lirica, una radice profonda della nostra cultura, non solo colta ma anche artigiana e contadina. Progetti condivisi come questo, offrono un innalzamento culturale e un’opportunità di crescita economica, in linea con le strategie di Area Interna che stiamo perseguendo ». Plauso e ampia disponibilità è arrivata anche dai rappresentanti degli altri Comuni coinvolti, con grande aspettativa da parte degli abitanti che riscoprono una modalità spontanea di stare insieme. Per il gruppo teatrale ‘Semon’ Teatro – Y. Cernicchi’, Stefano Tosti che insieme a Sartori ha curato i testi e la sceneggiatura, ha ribadito come la partecipazione allo spettacolo sia un impegno ma anche uno stimolo eccezionale e un’opportunità di crescita. Sartori ha voluto ringraziare, oltre a tutti i partecipanti all’opera, i partner che, in vari modi, hanno sostenuto la proposta: la SOMS, i circoli Anspi di Ponte d’Assi e Torre dei Calzolari, le associazioni di Semonte, Ad Ensem e la proloco di Scheggia, e la Gubbio Cultura e Multiservizi. Un grazie particolare è stato rivolto a Cesvol, per il prezioso supporto e la costruttiva collaborazione.
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