Descrizione
Un incontro molto partecipato, quello di giovedì 24 ottobre alla sala riunioni della Società Operaia di Gubbio. Una trentina di persone, anche in rappresentanza di associazioni e formazioni aderenti, hanno risposto all’invito del Coordinamento contro l’autonomia differenziata e per la difesa della Costituzione.
Nel corso dell’incontro sono stati nominati i referenti eugubini del Coordinamento: Sabrina Monacelli, Michele Fiorucci, Paola Stocchi, Giorgio Rossi e Giorgia Gaggiotti.
All’ordine del giorno, un confronto sulla cosiddetta Legge Calderoli, ma anche su altri temi (come lavoro e cittadinanza) sottoposti a referendum la prossima primavera.
Dopo la grande – e in parte inaspettata – adesione alla raccolta di firme (800 cartacee solo nell’Eugubino), ora il Coordinamento continua sulla strada dell’impegno e della partecipazione più estesa possibile fino al referendum. Obiettivo: rendere tutti i cittadini consapevoli della pericolosità e dell’iniquità di questa legge voluta dal Governo Meloni, i cui effetti negativi ricadrebbero sulla democrazia italiana, accentuando diseguaglianze sociali e territoriali e limitando i diritti.
Tra le proposte avanzate, quella di costruire un percorso di approfondimento sulle varie tematiche e i vari settori “toccati” dalla riforma come – ad esempio – sanità, scuola, trasporti.
E’ stato infine rivolto un appello alle forze politiche e alle coalizioni che si presentano alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre affinché si esprimano chiaramente sulla legge sull’autonomia differenziata che smantellerebbe completamente il servizio sanitario nazionale, colpirebbe mortalmente il diritto all’istruzione e penalizzerebbe una regione piccola e già debole come l’Umbria, aggravando la condizione di marginalizzazione delle aree interne.
Il Coordinamento chiede agli eugubini di partecipare alla consultazione e votare SI al referendum per abrogare una legge che divide il Paese minandone l’unità, danneggia sia il Sud sia il Nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce istruzione e sanità pubblica, penalizza Comuni e aree interne, complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo.
Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2024, 09:34